Il casco refrigerante e la cuffia ipotermica sono dispositivi utilizzati in ospedale per contrastare la caduta dei capelli durante la chemioterapia. La persona che deve sottoporsi a somministrazione endovenosa del farmaco indossa il casco o la cuffia per tutto il periodo dell’infusione, che può andare da una ad alcune ore.
Il principio alla base della loro funzione sta nel fatto che l’abbassamento della temperatura sul cuoio capelluto determina vasocostrizione per cui la quantità di farmaco chemioterapico alopecizzante che arriva al bulbo pilifero è ridotta. In questo modo la probabilità che la quantità di capelli che cadono sia ridotta è maggiore.
Si parla di probabilità perché non c’è uno standard di caduta, ogni persona è a sé, sia come tipologia di capelli e cuoio capelluto sia in termini di terapia, farmaco, dosaggio, frequenza di somministrazione.
È importante sottolineare questo aspetto ed è altrettanto importante parlarne, perché sapendo in anticipo ed essendo preparata con consigli pratici la persona è in grado di gestire meglio la situazione.
In generale si può dire che associando l’utilizzo del casco refrigerante o della cuffia ipotermica ad una corretta cura del capello e del cuoio capelluto a casa è possibile ridurre la caduta fino al 50%.
Questo significa che i capelli comunque cadranno, ma forse in quantità minore. Usare questi dispositivi è un tentativo, che può funzionare oppure no, e saperlo ed esserne consapevoli può aiutare a gestire la difficoltà emotiva del vederli cadere nel periodo di terapie.
Ma casco o cuffia non sono sufficienti, il lavoro più importante lo si svolge a casa, sia preparandosi adeguatamente alla seduta di chemioterapia sia quotidianamente.
Valentina Liberatore è una make-up artist e dermopigmentista, a sua volta paziente oncologica che, come fosse un pesante bagaglio tutto rosa ma leggero da trainare per la presenza di rotelle luccicose, ha trasportato la sua passione per il beauty e la cosmesi tra le stanze dei reparti di oncologia ed ematologia, ha messo in valigia le esperienze e le informazioni preziose e le ha messe a disposizione di tutti tramite Oncobeauty, un progetto costruito per seguire, consigliare, informare le persone in terapia.
Lei è un punto di riferimento per centinaia di persone ed Oncobeauty è un canale social, o meglio una vera e propria community fatta di contatti, legami e relazioni, in cui le informazioni date sono altamente professionali e sono coinvolti medici, oncologi, senologi, chirurghi plastici, farmacisti, cosmetologi, make-up artist, estetiste specializzate.
Valentina ha utilizzato il casco refrigerante nelle sue 4 rosse e 12 bianche. Sa bene quali sono le problematiche che appaiono in ospedale durante la seduta e quali a casa, sa quali sono gli stati d’animo che si alternano, sa cosa accadrà al cuoio capelluto ed ai capelli e in quale range di tempo. Sa cosa si prova e per questo motivo sa comunicare. Lo comunica perché ritiene che sapendo è possibile prepararsi al meglio, ed anche la componente psicologica può acquisire forza tramite l’informazione.
Consigli per chemioterapia con casco refrigerante
Faremo una distinzione tra la prima seduta e le successive.
PRIMA DELLA PRIMA SEDUTA DI CHEMIOTERAPIA CON CASCO REFRIGERANTE
- Lavare i capelli il giorno prima della prima seduta di chemioterapia. Meglio utilizzare shampoo e balsamo privi di siliconi e oli, inteso come sostanze che si legano al capello e che spingono ad un lavaggio successivo (in questo periodo è meglio ridurre al minimo i lavaggi per evitare traumatismi al cuoio capelluto che possono stimolare la caduta dei capelli).
- Se i capelli sono ricci, o mossi, oppure vaporosi, meglio lisciarli, così da averli già schiacciati e permettere la massima aderenza al cuoio capelluto del casco o della cuffia. L’aderenza del dispositivo al cuoio capelluto è fondamentale per creare il freddo ma talvolta possono crearsi bolle d’aria o zone di non contatto con la pelle; si può sopperire creando spessore con una garza che a sua volta sarà bagnata con acqua.
- Quando possibile, lavare i capelli direttamente in ospedale così da averli molto bagnati prima di indossare la cuffia o il casco. L’acqua infatti è il veicolo del freddo e sia il cuoio capelluto che i capelli devono essere bagnati. Uno specifico tipo di dispositivo, il Paxman, obbliga all’utilizzo del balsamo sui capelli bagnati per evitare che l’acqua diventi ghiaccio, ma in questo caso sarà il personale medico e sanitario ad informare.
- Portare una spugna per frizionare acqua sul cuoio capelluto o eventualmente un flacone spray.
- Al termine della seduta avvolgere i capelli bagnati in un panno in microfibra per tornare a casa e NON asciugare con il phon o comunque non applicare calore. Nel caso in cui ci sia necessità di asciugare allora utilizzare il diffusore, da lontano, con aria fredda e getto lento.
DALLA SECONDA SEDUTA DI CHEMIOTERAPIA
- Nei primi 15 giorni dalla prima chemioterapia i capelli vanno lavati massimo 1 volta, oltre al lavaggio la sera prima della seconda seduta.
Dopo circa 15 giorni ha inizio la caduta. E’una caduta continua e costante, i capelli non cadono a ciocche come invece avviene nella chemioterapia senza casco refrigerante ma singoli e ogni giorno, tutti i giorni.
- Non si possono utilizzare pinze, mollettoni, cerchietti, fasce, elastici, fermagli. Tutto ciò che tira e crea pressione sul cuoio capelluto non può essere utilizzato, turbanti e cappelli devono essere morbidi e lenti.
- I capelli non si devono intrecciare, non devono formarsi nodi. Si deve facilitare la pettinabilitità per cui sì al balsamo ma solo sulle lunghezze e sì alla spazzola solo se con setole molto morbide. I capelli vanno spazzolati solo mattino e sera: al mattino per eliminare eventuali nodi formatisi durante la notte e la sera per eliminare i capelli caduti durante il giorno che si intrecciano con quelli ancora ancorati al cuoio capelluto.
- Durante la spazzolata è necessario tenere con la mano i capelli sul cuoio capelluto e avere movimenti leggeri e delicati sulle lunghezze.
- Le federe di seta e di finta seta facilitano lo scorrimento del capello e riducono l’attrito e la trazione per cui sono utili per prevenire la formazione di nodi durante la notte.
Come lavare i capelli: i consigli di Valentina
Consiglio di diluire lo shampoo e di frizionarlo sui capelli con i palmi delle mani. Non si sfrega sul cuoio capelluto, semplicemente si tampona e si friziona.
Il risciacquo deve avvenire con getto della doccia leggero e a temperatura al massimo tiepida, sicuramente non calda per non vanificare il lavoro del casco o cuffia.
Si applica il balsamo solo sulle punte per migliorare la pettinabilità.
Si tampona con un asciugamano in modo molto leggero.
I capelli si asciugano da soli, non utilizzare il phon ma eventualmente stare in una stanza riscaldata e attendere.