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INCI dei cosmetici: quanto è importante?

L'INCI dei cosmetici è un indicatore importante ma che dice poco sulla qualità del prodotto. In questo articolo ti spieghiamo perché.

In questo articolo vorrei fare un po’ di chiarezza sull’importanza dell’INCI dei cosmetici, parlando in modo chiaro e sfatando miti e credenze che riguardano una delle tematiche più in voga e controverse dell’ultimo periodo nel mondo dei cosmetici.

Tante le teorie secondo cui sia necessario saper leggere e comprendere l’INCI dei cosmetici, alla ricerca di precisi componenti, al fine di valutarne la qualità e l’efficacia; ma è davvero così?

E se ti dicessi che l’INCI dei cosmetici non permette di valutare la loro reale qualità?

Certo, un’affermazione in controtendenza, ma per fare una divulgazione corretta è necessario fare chiarezza e promuovere un’informazione completa e chiara, capace di permettere al consumatore di acquisire le informazioni necessarie per sviluppare una propria capacità critica. In alcuni casi questo può significare renderlo consapevole del fatto che non sempre è in grado di scegliere un cosmetico con criterio poiché potrebbe non avere una visione d’insieme del prodotto e del lavoro di ricerca che ha portato alla sua formulazione. Ma andiamo per gradi.

Cos’è l’INCI dei cosmetici?

L’INCI è l’ International Nomenclature for Cosmetic Ingredients, “una denominazione internazionale utilizzata per indicare in etichetta i diversi ingredienti del prodotto cosmetico“. L’INCI è unico per tutti i paesi dell’Unione Europea e facilita l’identificazione delle sostanze alle quali si può essere allergici.

Nell’INCI dei cosmetici vengono riportati gli ingredienti cosmetici presenti nel prodotto finito secondo specifiche modalità:

  1. Sostanze di derivazione vegetale utilizzate tal quali o presenti in farmacopea hanno nome in latino. Ne sono un esempio gli oli e i burri vegetali inseriti spesso nei cometici tal quali. A titolo di esempio riporto l’ Olio di Jojoba  (Simmondsia chinensis seed oil) e l’ Olio d’ Oliva (Olea Europaea fruit oil)
  2. Sostanze che hanno subìto modifiche e lavorazioni chimiche hanno nome in inglese. Ad esempio proteine vegetali estratte dal grano e dell’avena (potassium olivoyl hydrolyzed wheat protein, potassium olivoyl hydrolyzed oat protein)
  3. I coloranti devono essere indicati con il numero corrispondente del Colour Index, eccezion fatta per i coloranti per capelli che devono sempre essere riportati con il nome chimico in inglese.
  4. Parfum è l’unico termine presente in francese.
  5. Gli ingredienti devono essere riportati in ordine decrescente. Al di sotto dell’1% possono essere inseriti in ordine sparso.

Dall’INCI dei cosmetici non si evince la qualità

Ora proviamo a sviluppare l’assunto iniziale, e cioè che dal solo INCI non è possibile sapere se il cosmetico è di qualità.

Analizzando bene i punti sopra esposti si evince che il fattore chiave in INCI è la quantità. Gli ingredienti vengono cioè inseriti in funzione della quantità.

Ma quando all’interno del cosmetico è presente un attivo brevettato come lo si inserisce in INCI?

Semplicemente lo si scompone nei suoi ingredienti, che vengono quindi inseriti come tali e non come parte del brevetto. Ne risulta che attivi cosmetici altamente performanti sulla pelle non sono presenti nell’INCI dei cosmetici, se non scomposti. Ma comprendiamo tutti quanto sia la sinergia tra i diversi ingredienti che rende funzionale l’attivo brevettato. Ed il complesso attivo brevettato non è facilmente deducibile dall’INCI.

Ecco spiegato il motivo per cui la qualità non è descritta nell’INCI dei cosmetici.

Come capire allora quando un cosmetico è davvero di qualità? La risposta non è semplice e richiederebbe di essere approfondita in un altro articolo (che risulterebbe comunque insufficiente), ma in linea di massima possiamo dire che sia un bene saper comprendere l’INCI dei cosmetici, ma che sia importante anche conoscere il Brand, il suo modo di fare ricerca, le modalità di produzione, le formule brevettate, l’innovazione  e la comunicazione che fa, circa i suoi prodotti; sviluppare la propria capacità critica e di valutazione d’insieme per dare ad un marchio e/o ad un cosmetico in particolare un valore personale ed oggettivo.

Un esempio pratico

Uno degli attivi ad effetto tensore più utilizzato in cosmesi ha il nome tecnico di Argireline.

Argireline è un complesso brevettato ed  un peptide botox-like che distende la ruga per azione molecolare simile a quella che esercita il botulino. La nomenclatura INCI di Argireline è questa:

INCI : Water (aqua), Acetyl Hexapeptide-8, Caprylyl Glycol che sarà presente in INCI scomposta nelle sue componenti, ordinate secondo quantità come descritto sopra. Questo significa che non siamo in grado di sapere se all’interno del cosmetico è presente il peptide botox-like Argireline, e non possiamo neanche sapere che avremo sulla pelle una ottima azione antirughe leggendo semplicemente l’INCI.

Ma allora ci vengono nascoste informazioni preziose, direte voi.

Non è propriamente esatto. Da che mondo è mondo le aziende si muovono per profitto. E fornire sul mercato un cosmetico altamente performante è la strategia migliore per generare e mantenere profitti. Aumentare la performance del prodotto significa fondere tecnologia e innovazione, significa investire e fare ricerca. Le aziende cosmetiche hanno al loro interno un reparto di ricerca e sviluppo al cui interno cosmetologi, chimici e biologi studiano, testano e creano.

La cosmesi dell’ultimo decennio inoltre ha fatto enormi passi culturali in avanti e sempre più spesso si inserisce in un più ampio contesto di salute, benessere e prevenzione.

Non comunicare la composizione di attivi brevettati nell’INCI dei cosmetici è semplicemente tutelare questi investimenti aziendali nell’ottica di poterne fare altri e continuamente di nuovi, di pari passo con le nuove scoperte scientifiche e in riposta ai nuovi trend di mercato.

Una visione d’insieme, quindi, una conoscenza dettagliata delle formule unita ad una migliore comprensione delle logiche e delle modalità con cui le Aziende cosmetiche operano, la consulenza ed il consiglio di figure esperte nella scelta e l’utilizzo diretto di un cosmetico, restano tra i fattori principali per poter valutare la qualità dei cosmetici.

Eleonora Tuzi
Eleonora Tuzi
Mi chiamo Eleonora Tuzi, sono laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e dal 2009 svolgo la professione di farmacista. In questi anni grazie al mio lavoro ho avuto modo di constatare quanto le problematiche cutanee siano percepite come un forte disagio e quanto spesso la scelta di un cosmetico non adatto possa aggravarne la sintomatologia.

Hai un brand cosmetico o un’attività nell’ambito del benessere e della salute e vorresti parlarne sul blog di Divulgazione Cosmetica?

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