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Come scegliere il detergente giusto

Come scegliere il detergente giusto e quale tipo di detersione eseguire: ce ne parla Laura Portomeo fondatrice di Lace Beauty, linea cosmetica specifica per la detersione del viso.

La detersione è importante, ma come scegliere il detergente giusto? Quale tipo di detersione è meglio scegliere? Continua il percorso di approfondimento sul tema detersione e detergenti con Laura Portomeo, fondatrice di Lace Beauty, brand cosmetico focalizzato sulla detersione del viso e costituito da prodotti polifunzionali.

Come detergere il viso e quali detergenti scegliere

Nel mare magnum di prodotti e tendenze che oggi troviamo sul web e nei negozi c’è da perdersi, avvilirsi e probabilmente anche sbagliare. Non sei tu, è effettivamente difficile districarsi, capire chi dice la verità e chi un po’ ci marcia, chi è competente e chi ripete a pappardella cose sentite qua e là senza approfondire.

Si crea confusione, un po’ come quando giocavamo al telefono senza fili: l’informazione passa di bocca in bocca e viene distorta, limata di parti importanti o arricchita di nozioni non sufficientemente chiare.

Nel precedente articolo che puoi leggere cliccando qui abbiamo parlato di come funziona la detersione e perché è importante eseguirla, ora vedremo in quanti modi è possibile detergere, quanti tipi di detergenti esistono e come scegliere il prodotto giusto per le nostre esigenze.

Le tipologie di detersione e i prodotti detergenti

I detergenti sono di solito dotati di sostanze chiamate tensioattivi che sono utili a inglobare e rimuovere lo sporco.

La detersione può avvenire in vari modi:

  • detersione per contrasto: operata da quei prodotti che si servono dei famosi tensioattivi per rimuovere lo sporco. Esempi di detergenti per contrasto sono ad esempio i gel, le mousse, le acque micellari, le polveri detergenti e syndet.
  • detersione per affinità: si basa sul concetto del simile scioglie simile. La maggior parte dello sporco è infatti lipofilo e, sebbene non possa essere rimosso solo con acqua, può invece essere disciolto da un olio e asportato meccanicamente dal viso con un accessorio (dischetti, panni, spugne). Esempi di questo tipo di detergenti sono latte e creme detergenti, oli, burri e bifasici.

C’è da fare però una precisazione.

Al giorno d’oggi la maggior parte dei detergenti per affinità contiene anche un tensioattivo, che permette al consumatore di usare il prodotto in due modi: senza acqua, ma con il supporto di un accessorio, oppure con acqua. Il tensioattivo infatti farà trasformare l’olio, il burro o la crema in un’emulsione lattescente, rendendola facilmente asportabile dal viso con sola acqua e senza accessori. Un esempio classico sono i cosiddetti oleogel: all’apparenza dei gel, dalla consistenza oleosa che con aggiunta di acqua diventano un latte.

In questi casi la detersione in genere resta comunque per affinità.

E la fantomatica doppia detersione?

Merita sicuramente un approfondimento, perché sul web c’è tantissima confusione in merito. La doppia detersione originaria infatti nasce ad uso delle geisha che erano solite applicare olio di camelia sul viso per rimuovere il loro tipico make up e poi usare lozioni e saponi a base di riso per rimuovere i residui unti.

Va da sé quindi che la doppia detersione ha senso quando si usa un olio o un burro privo di tensioattivi (e sottolineo che siano cosmetici, non oli ad uso alimentare) su cui applicare, senza previo risciacquo, un detergente per contrasto che aiuti a rimuovere il tutto.

Oggi purtroppo più che doppie detersioni, si vedono detersioni doppie, cioè semplicemente viene lavato il viso due, a volte anche tre volte, con due, tre, quattro prodotti più accessori, andando a depauperare la barriera lipidica irrimediabilmente.

Le persone sentono la pelle più tesa e credono sia meglio, in realtà a lungo andare la situazione può solo peggiorare.

Questo non significa che la doppia detersione sia il male assoluto, semplicemente va eseguita nel modo corretto, con i prodotti giusti e solo se realmente ce n’è necessità. 

Diversamente diventa solo un modo sicuro per sensibilizzare la pelle.

Detersione e struccaggio sono la stessa cosa?

Si e no. Sono entrambi dei metodi per rimuovere lo sporco dal viso, ma fanno riferimento a processi e prodotti che possono essere diversi.

La detersione si prefigge principalmente di rimuovere sporco e detriti dell’epidermide. Lo struccante invece è pensato per rimuovere anche il make up, magari waterproof.

Ciò significa che uno struccante potrebbe anche svolgere il ruolo di detergente (pensiamo ad un latte), ma non è sempre così (pensate ad un bifasico). 

Di rimando un detergente potrebbe anche rimuovere il make up (ad esempio un’acqua micellare) ma non è sempre detto che ci riesca.

Quindi è importante che la o le funzioni siano esplicitate in etichetta, soprattutto perché non tutti i detergenti possono andare a contatto con la delicata zona degli occhi.

Come scegliere la giusta detersione in base al tipo di pelle?

Trucchi e segreti per capire quale sia la detersione corretta per la nostra pelle: lo vedremo nel prossimo articolo che uscirà tra qualche giorno.

Eleonora Tuzi
Eleonora Tuzi
Mi chiamo Eleonora Tuzi, sono laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e dal 2009 svolgo la professione di farmacista. In questi anni grazie al mio lavoro ho avuto modo di constatare quanto le problematiche cutanee siano percepite come un forte disagio e quanto spesso la scelta di un cosmetico non adatto possa aggravarne la sintomatologia.

Hai un brand cosmetico o un’attività nell’ambito del benessere e della salute e vorresti parlarne sul blog di Divulgazione Cosmetica?

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