La pelle in menpausa perde di elasticità e turgore, il contorno occhi è più incavato, l’ovale del viso rilassato.
Ma già a partire dai 40 anni alcune donne iniziano a percepire variazioni strutturali della cute: colorito spento, secchezza, discromie, rughe sottili.
Con la fine dell’età fertile poi le richieste cosmetiche cambiano: se prima si prediligeva una determinata categoria di creme ora si sente forte solo l’esigenza di idratare, nutrire, illuminare, distendere.
Quando i cosmetici utilizzati non sono più performanti come prima è necessario sviluppare una nuova skin-care quotidiana in grado di rispondere alle esigenze di una pelle che sta cambiando.
La pelle in menopausa diventa secca? Tutta colpa degli estrogeni…
Durante la menopausa la pelle cambia e i principali responsabili fisiologici delle modifiche strutturali cutanee in età adulta sono gli estrogeni.
Gli estrogeni modulano la fisiologia della pelle poiché:
- interagiscono con recettori presenti su cheratinociti, fibroblasti, melanociti, ghiandole sebacee e bulbo pilifero;
- stimolano l’angiogenesi;
- stimolano la risposta immunitaria;
- intervengono nel processo di sintesi di collagene ed elastina attraverso lo stimolo dei fibroblasti;
- proteggono le membrane cellulari mantenendone l’integrità.
La diminuzione organica dei livelli di estrogeni (condizione caratteristica della menopausa) si manifesta in modo visibile attraverso modifiche a carico della pelle.
Cosmetici con fitoestrogeni come rimedio
In ambito cosmetico i prodotti formulati per la donna in fase pre-menopausale o in menopausa conclamata contengono fitoestrogeni, cioè ingredienti di origine vegetale che mimano l’azione degli estrogeni ed interagiscono con i medesimi recettori endogeni.
Da tale interazione a livello cutaneo ne deriva uno stimolo dell’attività dei fibroblasti nell’avviare la sintesi di collagene ed elastina.
I fitoestrogeni più utilizzati in cosmesi sono gli isoflavoni estratti dalla soia di cui il più noto è la genisteina.
Tra i fitoestrogeni di recente introduzione in cosmesi citiamo l’estratto di Humus Lupulus (Luppolo) che ha un’attività estrogenica di gran lunga superiore rispetto agli altri.
Il principio attivo di interesse è lo xantumolo, un flavonoide ad azione fitoestrogenica in grado sia di inibire le elastasi coinvolte nella degradazione delle fibre di elastina sia le metalloproteinasi, proteine che degradano il collagene.
In realtà quando si parla di trattamento cosmetico in menopausa il ruolo del fitoestrogeno è marginale rispetto ad un’azione a 360° che il cosmetico è utile abbia sulla pelle.
La tua skincare in menopausa
È necessario idratare e nutrire la pelle, soprattutto nella fase serale della skincare.
Via libera all’acido ialuronico, ad alto e basso peso molecolare, ed alla bava di lumaca poiché multi vitaminica e ricca di glicina e prolina, i principali aminoacidi strutturali del collagene.
Oltre alla famosissima Helix Aspersa citiamo Cryptomphalus Aspersa, una lumaca diffusa in Sud America e nell’area mediterranea la cui secrezione ha un elevato contenuto in proteine, acido ialuronico e calcio.
Vitamine per la pelle in menopausa
Alla base della prevenzione, quando si parla di discromie cutanee, c’è la protezione solare, che va applicata quotidianamente.
L’acido fitico ostacola la melanogenesi ed interviene nel prevenire l’insorgenza di macchie cutanee. Lo fa chelando il rame, cofattore necessario per innescare la melanogenesi.
Tra i principi attivi più utilizzati per prevenire e trattare le discromie in età compresa tra i 40 ed i 50 anni ci sono i derivati della Vitamina A, chiamati in gergo retinoidi. I retinoidi, oltre ad ostacolare la melanogenesi, svolgono un’ importante azione anti-age poichè stimolano la sintesi di collagene e ne riducono la degradazione.
A cadenza bisettimanale, la sera, è utile svolgere un peeling chimico utilizzando un siero all’acido mandelico: permette di esfoliare delicatamente la pelle, stimola il rinnovamento cellulare, elimina il sebo in eccesso e prepara la pelle al trattamento successivo.
In alternativa, in autunno e in inverno si può optare per un peeling a base di acido gicolico.
E per illuminare? Vitamina C, possibilmente in fiale, ad una concentrazione del 15%, da applicare sul viso ogni sera per almeno 2 settimane.
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