Prima di scoprire quali sono le differenze tra la protezione solare con SPF 30 e 50 è bene partire da una corretta base informativa.
Le basi
E’ universalmente noto che i solari sono considerati cosmetici, e vorrei spiegare il perchè.
Il regolamento europeo 1223/2009 definisce cosmetico “qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (…) allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulire, profumare, modificarne l’aspetto, proteggere, mantenere in buono stato” ed il solare svolge proprio alcune di queste importanti funzioni, cioè proteggere e mantenere la pelle in buono stato.
Se dal punto di vista teorico sembra facile, quando ci si trova in fase formulativa le cose si complicano.
Cosa si richiede a un cosmetico per protezione solare?
Che sia emulsione, crema od olio in un solare cerchiamo:
- facile spalmabilità, magari texture leggera che non lasci aloni bianchi in viso
- resistenza all’acqua e al sudore
- stabilità
- profumo gradevole
- costo accettabile
Il problema è che in laboratorio e poi in produzione si devono considerare le limitazioni dei singoli ingredienti e la loro efficacia come filtri.
Il fattore di protezione SPF e gli ingredienti che lo determinano
Gli ingredienti permessi (con i loro limiti) come filtri UV dalla normativa europea sono elencati nell’allegato VII del Regolamento 1223/2009: questi sono 28 e, miscelati in una formulazione, permettono di ottenere un Sun Protection Factor (SPF) da 6 a 50+, cioè da una protezione bassa a una molto alta.
Come si calcola l’SPF
Si parte da un calcolo teorico: sapendo come ogni filtro modifica l’SPF si aggiunge o si elimina qualche ingrediente e successivamente, quando la formula risulta essere ottimale, si fanno i test, in vitro o su volontari.
Sui volontari si calcola la MED (dose minima di radiazioni che determina l’eritema) senza e con la protezione solare sulla pelle. Successivamente si mettono in rapporto le MED ottenute ed il risultato sarà l’ SFP finale, cioè quello che leggiamo sul packaging.
SFP= MED con protezione / MED senza protezione
SPF 30 o 50?
Sia la protezione solare con spf 30 sia quella con spf 50 ricadono nella categoria delle protezioni alte: la prima deve avere un spf calcolato tra 30 e 49.9 mentre la seconda tra 50 e 59.9.
Questo però dal punto di vista dell’adsorbimento della luce UV non si trasforma in valori molto diversi: infatti, una 30 adsorbirà circa il 96% delle radiazioni contro un 98% della 50.
Quel 2% fa davvero la differenza?
Non proprio.
Ovviamente un fototipo chiaro o chi tende a macchie cutanee o cheratosi attiniche dovrà sempre scegliere protezioni alte o molto alte ma questo non è il solo comportamento corretto: la crema va applicata più volte al giorno che sia al mare, in città o in montagna, che sia una 10 o una 50+.
Inoltre è bene precisare che il valore che leggiamo sull’etichetta del cosmetico spesso è riferito alla sola radiazione UVB ma esistono anche altre radiazioni all’interno dello spettro della luce, come ad esempio gli UVA.
Per questo motivo non ci dobbiamo fermare al solo fattore numerico e pensare che, se 50 è più alto di 30 (anche se il cosmetico scherma pure gli UVA), allora mi darà una miglior protezione.
Un esercizio che si può fare? Non pensare solamente al numero (6/10/20/30/50) ma ad una classificazione diversa: protezione bassa, media, alta e molto alta.
Dove ricadono la 30 e la 50? Entrambe ricadono nella categoria “protezione alta”.
Dott.ssa Laura Di Maio, farmacista, master in Scienze dei prodotti cosmetici e dermatologici presso l’Università di Camerino, specialista in affari regolatori. Sogno nel cassetto: diventare una valutatrice della sicurezza.
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