La pelle del neonato è molto diversa rispetto alla pelle di un adulto e richiede particolari attenzioni, soprattutto nei primi anni di vita.
La pelle del neonato presenta una struttura molto sottile, la componente lipidica che la riveste e la protegge è assente poiché le ghiandole sebacee sono ancora inattive (eccezion fatta per i primi mesi in cui sono stimolate dagli ormoni materni ancora in circolo) e non è garantito il mantenimento dell’adeguato valore di pH necessario per ostacolare la proliferazione microbica, poiché anche la funzionalità delle ghiandole sudoripare è in via di sviluppo.
Risulta quindi necessario averne cura ed adottare particolari accorgimenti per preservarne lo stato di salute ed evitare l’insorgenza di problematiche e/o disturbi più o meno gravi.
Va detto che la pelle del neonato, nelle prime settimane di vita, essendo in uno stato di mutazione ed adattamento, è fisiologicamente soggetta ad alterazioni frequenti, le quali spesso si risolvono nel breve periodo in modo spontaneo o con l‘utilizzo di prodotti specifici.
Alcune delle manifestazioni più frequenti, nella cute del neonato sono la dermatite atopica, l’eritema da pannolino, la crosta lattea; condizioni che nella maggior parte dei casi si risolvono con un giusto e tempestivo trattamento topico.
Risulta importante, quindi, scegliere cosmetici appositamente formulati per la pelle del neonato e adottare quotidianamente specifiche pratiche di detersione e igiene. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire come cambia la pelle del neonato, evolvendosi nel tempo e perché è particolarmente importante averne cura in modo attento e scrupoloso, fin dai primi giorni di vita.
Come cambia la pelle del neonato
La pelle del neonato presenta uno spessore pari a un quinto di quella di un adulto, ne consegue che risulti meno resistente agli agenti esterni, che sia più sensibile ai raggi UV e che tenda a disidratarsi con maggiore rapidità.
Sebbene la pelle del neonato presenti lo stesso numero di strati di quella di un adulto, lo spessore è ridotto, in particolare lo strato esterno dell’epidermide (lo strato corneo) è molto più sottile e le cellule presentano un legame più debole rispetto ad un adulto.
Se a ciò aggiungiamo il fatto che anche le ghiandole sudoripare e sebacee sono meno attive, ne consegue che il film idrolipidico (un’emulsione di acqua e grassi che copre e protegge la superficie della pelle) ed il mantello acido protettivo (la parte di acqua del film idrolipidico, che è leggermente acida) risultino deboli e non in grado di proteggere a sufficienza gli strati sottostanti della pelle.
Nella pelle del neonato viene meno (o meglio è limitata), la funzione barriera, il che la rende nettamente più sensibile agli agenti chimici fisici e alle aggressioni microbiche: le sostanze che vengono a contatto con la pelle dei bambini vengono assorbite più facilmente e penetrano negli strati più profondi della pelle.
Un’altra delle caratteristiche principali della pelle del neonato è rappresentata dal fatto che questa abbia una bassa pigmentazione. I melanociti (le cellule responsabili della produzione di melanina) sono sì presenti, ma meno attivi. Ciò comporta un ulteriore fattore di rischio in caso di esposizione ai raggi UV.
Non va trascurato, poi, il discorso della temperatura corporea e della sua regolazione nei neonati, strettamente connessa alla salute della loro pelle. La regolazione della temperatura del corpo può essere difficile per i neonati e per i bambini in genere, poiché la loro superficie corporea risulta essere grande rispetto al suo volume e ciò causa una più rapida perdita di calore. Questo associato ad una ridotta attività delle ghiandole sudoripare, provoca nei neonati e nei bambini, una difficoltà maggiore, rispetto agli adulti, nella compensazione della temperatura corporea.
Ecco spiegato perché anche alterazioni improvvise di temperatura rappresentano causa di fastidio e difficoltà per la pelle del neonato.
Tali caratteristiche tendono ad essere presenti fino all’età di sei anni circa, periodo nel quale la pelle avrà raggiunto il suo sviluppo completo.
Come trattarla
Come detto nel paragrafo precedente la pelle del neonato è differente da quella di un adulto per diversi fattori causa di una sua maggiore delicatezza e sensibilità.
Proprio per tali caratteristiche, quindi, la pelle del neonato richiede un’attenzione particolare e specifica nel caso insorgano problematiche e fastidi legati ad uno dei fattori esposti sopra.
Una cura alla normale igiene ed idratazione, unita ad un tempestivo e mirato intervento con cosmetici baby, in caso di necessità, permetteranno alla pelle del neonato di rimanere sana ed eviteranno danni e stati cronici nel tempo, preservandone il suo sviluppo.
Tra le principali manifestazioni cutanee nel neonato troviamo senz’altro la crosta lattea e l’eritema da pannolino. Si tratta di due condizioni frequenti e che si possono trattare con semplicità attraverso interventi mirati e con l’uso di cosmetici specifici.
Foto di copertina: Shutterstock di Kseniya Maruk